Il dolore chiamato reso: uno sguardo al nostro reparto resi

Benvenuto, caro lettore, nel meraviglioso mondo dei resi. Un luogo dove raramente ci si annoia, dove arrivano pacchi sfregiati e dove a volte siamo così sconcertati da doverci concedere un pasticcino per alleviare la sofferenza. Perché diciamocelo: gestire i resi non è il passatempo di nessuno qui in azienda. Eppure, caro cliente, segretamente vogliamo farti soffrire insieme a noi.

Forse ti riconosci in qualcosa, forse no. Forse non ti rendi conto che dietro a un negozio online ci sono persone che lavorano. Persone vere, che respirano, con sentimenti e una leggera avversione per i pacchi che sembrano aver fatto il viaggio dall’Italia ai Paesi Bassi a piedi. E forse non sai che Horend Goed è un’azienda a conduzione familiare, dove trattiamo i nostri articoli con amore. Ad ogni modo, oggi ti raccontiamo uno dei nostri momenti di ritorno più memorabili. Prendi una tazza di caffè, ne avrai bisogno.

Il pacchetto per le passeggiate

Oggi è stato un altro giorno. Abbiamo ricevuto un biglietto di ritorno in un pacco di spedizione che sembrava aver percorso i chilometri dall’Italia stessa. Non è uno scherzo. Un pacco malconcio, mezzo accartocciato e qua e là strappato è stato messo sul nostro tavolo della posta in arrivo da DHL (questa volta il colpevole di questa storia). Ebbene sì, in quel momento ci è scattato subito un campanello d’allarme.

Un tempo eravamo così curiosi che aprivamo subito questi pacchetti. Solo per il brivido e l’eccitazione. Ma troppo spesso questo ci ha fatto perdere la testa. Quindi, in questi giorni, lasciamo coraggiosamente perdere fino alla fine della giornata, quando elaboriamo i nostri resi (sì, sì, quindi se stai leggendo questo articolo e ci stai aspettando con impazienza… fine della giornata!).

Per prima cosa, valutiamo la confezione dall’esterno. Assomiglia al girello italiano? Controlla. Poi scattiamo una foto, perché non si sa mai. Poi tagliamo con cura il nastro adesivo (fortunatamente senza chilometri di nastro adesivo questa volta). Ed ecco che, nella confezione malconcia, giace libero un Roger Select. Proprio così, senza protezione, senza amore, senza alcun tipo di imballaggio. Questo articolo da quasi 900 euro ci è stato restituito come un vecchio straccio.

Quando l’amore da imballaggio scompare

Quello che non smette mai di stupirci è come, all’uscita, un cliente spedisca un’attrezzatura così costosa ben imballata, assicurata e con tutte le cautele del caso. Ma quando deve essere restituito? Allora improvvisamente non vale più nulla e può essere gettato in una scatola mezza rotta. Come se fosse un vecchio calzino che si trovava per caso da qualche parte.

Detto tra noi, caro lettore: sapevi che il mittente è sempre responsabile? Sì, questo significa che questo italiano è ufficialmente responsabile del maltrattamento di questa Roger Select. Ma ammettiamolo, i nostri clienti italiani preferirebbero non sentirlo, vederlo o leggerlo. Quindi chi deve accettare questa violenza? Giusto.

Ridi e piangi con noi

Questo blog è solo l’inizio. Ti porteremo più spesso nel meraviglioso mondo dei resi. Forse ti faremo ridere, forse ti faremo piangere, ma speriamo anche di farti capire un po’ che un negozio online non è un luogo magico in cui i prodotti scompaiono e riappaiono senza sforzo. Ci sono persone che lavorano qui, con un cuore per questo lavoro e una leggera allergia ai resi che ci fa passare notti insonni.

La prossima volta potremmo raccontarti uno scambio di e-mail che ci ha fatto ridere così tanto che quasi non riuscivamo a respirare. O una spedizione di ritorno che si è rivelata non essere affatto nostra (sì, succede davvero). Fino ad allora, caro lettore. E ricorda: se ci rispedisci qualcosa, dacci anche un po’ di affetto. Dopo tutto, lo facciamo insieme! 😉

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